Ti è mai capitato di sederti ad un tavolo di un incontro e chiedere “perché?”
Non è strano come una singola parola, una domanda semplicissima, possa causare tanti problemi e condurre a tantissime altre domande?
La parola “perché” è probabilmente una delle più potenti che si possano trovare nel dizionario e, per questo, dovrebbe essere usata più spesso. La prossima volta che ti sia presentata una nuova idea, semplicemente chiedi “perché” e vedi le reazioni. Le espressioni potranno variare dall’inorridito all’infastidito.
Un semplice “perché” mette in discussione tutto l’impianto su cui un’idea si basa, le credenze e le aspettative che l’inventore ci ha riposto. E a volte fa cadere tutto il “palco”.
Quando un collaboratore ti chiede perché l’impresa faccia le cose in un certo modo e sei in grado di spiegare logicamente tutto il processo, allora il collaboratore saprà che sta lavorando in un modo sensato. Ma se la risposta inizia con “Beh… abbiamo sempre fatto così”, allora hai un problema. Se non sai perché stai facendo le cose in un certo modo, meglio ringraziare il collaboratore che ti chiede perché. E trovare subito spiegazioni logiche.
Lo stesso si può applicare alla formazione: quando un “mentore” descrive un metodo per vendere qualcosa, o il miglior approccio da adottare con i clienti o, semplicemente, il miglior modo per rispondere al telefono, è meglio sempre aspettarsi con la descrizione del “come” anche la descrizione del “perché”.
Normalmente è il capo che amministra e gli impiegati eseguono quanto richiesto. Se alla domanda “perché” hai solo pronto un “perché lo dico io”… beh sicuramente avrai l’ordine eseguito ma nessuno si interesserà a dare il meglio.
Forse è meglio ripensare questo concetto: chi fa delle domande è perché ha visto nel campo quali sono i problemi ed è colui che porta solitamente le idee migliori sul tavolo.
L’innovazione non è di esclusivo dominio della dirigenza. Fai sempre attenzione a quei collaboratori che ti chiedano “perché” rispettosamente. Dimostrano un interesse per il loro lavoro ed esibiscono la curiosità in loro insita. Il che può trasformarsi in leadership. Incoraggiali a offrirti suggerimenti e tieni da conto seriamente le loro idee (quando sia il caso). Potrebbero essere quelli che salvano la baracca!
Quando un’idea è in fase di gestazione potrebbe essere interessante che ci venga chiesto (o chiedersi):
Riprendendo l’apertura, qualunque sia l’espressione, chiedi sempre e una risposta più chiara pian piano emergerà. E insieme uno strenuo supporto alla validità dell’idea in questione.
Qualcuno disse: “non voglio avere ragione, voglio essere ricco!”
"Question Mark" by alexanderdrachmann via Flickr. CC attribution
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