Google vuole fare affari con le PMI, lo vuole ardentemente. Certo, non è l’unica società tecnologica interessata all’utenza delle PMI.
Di sicuro il più famoso motore di ricerca mondiale sta facendo grandi sforzi per accaparrarsi nuova clientela.
Se vi state chiedendo come sia possibile che un gigante da 170 miliardi di dollari come Google sia interessato anche alle piccole e piccolissime imprese… La risposta è semplice, riuscire a stare in contatto anche con le piccole realtà imprenditoriali è un punto chiave degli sforzi di Google di rimanere al top del mondo pubblicitario online (google nel 2010 ha incassato 28,2 miliardi di dollari mediante la pubblicità- Vedi INC. Magazine di Dicembre 2011).
Avere un maggior numero di PMI online è un valore aggiunto per le imprese ma implica anche un esperienza di ricerca migliore agli utenti mobile di internet, soprattutto tenendo conto di quanto dichiarato da Google che ha quantificato che il 40% delle ricerche tramite mobile riguardano informazioni di tipo locale o regionale.
In America circa il 63% delle PMI non ha nemmeno un sito internet ed in Italia, la situazione è forse peggiore con la differenza che nel belpaese spesso le imprese hanno un sito ma non lo gestiscono e non ne sfruttano minimamente le potenzialità. In generale la percezione dei piccoli imprenditori è che gestire un sito sia difficile, costoso e che faccia perdere del tempo, Google ha cercato in Italia dal Maggio scorso di attrarre le PMI nella sua rete mediante l’iniziativa la mia impresa online in collaborazione con pagine gialle e registar.it ma la reazione generale non è stata particolarmente entusiasmante, soprattutto tenendo conto del fatto che alla lunga risulta essere un servizio abbastanza vincolante.
Gli altri giganti della tecnologia, specialmente Microsoft, hanno subito notato le mosse di Google, soprattutto tenendo conto del desiderio di Google di offrire I suoi software di cloud computingcome piattaforma per gestire le risorse dell’impresa. Ed è questo il servizio, chiamato Google app for business che potrebbe aiutare effettivamente l’operatività di molte PMI.
Il team di Google sottolinea come sia il suo servizio email, i calendari, la gestione di documenti online e le sue applicazioni di video chat il vero carburante per le PMI. Tutte queste appplicazioni sono gratis per tutte le PMI con un massimo di 10 collaboratori (la versione a pagamento delle Google Apps for business costa circa 40 Euro/anno).
Microsoft da lato suo sta correndo ai ripari dato che il suo pacchetto Office inizia ad essere sostituito in diverse aziende da valide alternative ed ecco spiegato il tentativo di Microsoft mediante Office 365 (applicazione basata su un utilizzo del pacchetto office mediante clouding) di andare a coprire la fetta di mercato rubata da parte delle Google apps.
In definitiva? La battaglia è aperta e I beneficiari finali, se lo vogliono, saranno tutte quelle PMI in cerca di innovazione e di rilanciarsi in un mercato che inveitabilmente si muove essenzialmente online. Certo l’Italia sappiamo che è indietro dal punto di vista della alfebitizzazione informatica ma possibilità di crescita ce ne sono, basta aprirsi al nuovo senza rimanere ancorati al vecchio e se le PMI vogliono stare a galla il salvagente arriva dall’Innovazione.
Spirito di adattamento e flessibilità? Non è più solo una qualità da richiedere ai dipendenti ma è un concetto che gli imprenditore dovrebbero fare sempre più proprio. Flessibilità nell’innovare. Nulla da aggiungere.
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